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Per decontaminare Fukushima benvenuta anche la yakuza
8 Maggio 2013

 
 

THE ASIAN OBSERVATORY
FUKUSHIMA – Nessuno vuole lavorare in questa terra contaminata, dove la legge sembra esser stata pragmaticamente dimenticata, è qui che le organizzazioni criminali si sono introdotte per intascare alcune delle migliaia di miliardi di yen stanziati per il lavoro di pulizia delle scorie nucleari prodotte dal disastro di Fukushima.
Il 5 marzo, la Corte distrettuale di Yamagata ha emesso una sentenza di otto mesi per un ex-membro di un’organizzazione yakuza. L'uomo è stato accusato di aver utilizzato sette persone senza avere alcuna autorizzazione, nelle operazioni di decontaminazione, nella prefettura di Fukushima, tra il novembre dello scorso anno e gennaio.
Un agente di polizia della prefettura di Yamagata ha dichiarato che il caso di Yamagata è solo la “punta dell'iceberg". Il coinvolgimento delle organizzazioni yakuza nel lavoro di decontaminazione è ormai molto diffuso. Nel caso di Yamagata, il tribunale ha concesso una sospensione condizionale della pena per il fatto che l’uomo ha abbandonato la sua organizzazione criminale dopo esser stato scoperto.
Le operazioni di decontaminazione sono finanziate da denaro pubblico e il governo centrale si aspetta di spendere alcuni migliaia di miliardi di yen spalmati in più anni per decontaminare le aree che sono state inquinate con materiali radioattivi dopo l’incidente nucleare del marzo 2011.
L'imputato ha assunto gli uomini attraverso una società con sede nella Prefettura di Yamagata, che, come terzo subappaltatore, è stata messa sotto contratto per un progetto commissionato dal governo della città. In Giappone le yakuza non possono essere impiegate quando viene utilizzato denaro pubblico, tuttavia a causa della grande quantità di manodopera richiesta i controlli sembrano essere stati alquanto superficiali.  Per questo tipo di lavoro vengono spesso utilizzati dei lavoratori giornalieri e lo stipendio è di 12.000 Yen (circa 110 euro) al giorno. Il denaro pubblico non viene incassato direttamente dalle yakuza, questo perché spesso il lavoro viene appaltato e poi subappaltato ulteriormente. Questo sistema fa si che il lavoro sembri “pulito”. Nel caso di Yamagata, la yakuza era il terzo subappalto e si spensa che si sia appropriata dai 100.000 ai 200.000 Yen (circa 10.000 – 20.000 euro). Il gruppo di yakuza che ha circa 40 membri effettivi, è il più grande gruppo della prefettura di Yamagata.
Il coinvolgimento delle organizzazioni criminali è sempre più diffuso nelle operazioni che si svolgono nella prefettura di Fukushima. Molti lavoratori coinvolti nelle operazioni di pulitura hanno ammesso di sospettare il coinvolgimento di yakuza ma spesso non viene fatta nessuna denuncia per timore di ritorsioni. I lavori fatti dai membri yakuza sono spesso fatti in modo non professionale e trasandatamente.
Secondo la polizia sono molti i gruppi yakuza coinvolti in questo business. Il controllo sui lavoratori che vengono utilizzati non viene praticamente fatto non perché sia impossibile scoprire se una persona sia un yakuza o meno ma piuttosto perché se si dovessero controllare tutti i lavoratori e se si eliminassero i membri yakuza non ci sarebbe abbastanza manodopera disponibile. Sono decine di migliaia i subappaltatori coinvolti nei programmi di pulizia, gli appalti assegnati dal Ministero dell'Ambiente e dalle amministrazioni locali sono per lo più stati vinti da grandi imprese. Il fatto che le grandi società affidino i lavori a delle altre imprese che a loro volta fanno lo stesso crea un substrato di subappaltatori che è difficile controllare. Le autorità locali sono completamente impotenti di fronte alla possibilità di scoprire le infiltrazioni delle yakuza. Nonostante le autorità insistano sul fatto che si stia facendo di tutto per fermare il fenomeno, sembra che la realtà dei fatti sia molto distante da questa affermazione. La scarsità di manodopera obbliga praticamente le imprese a subappaltare il lavoro ad aziende di dubbia legalità e le autorità locali “evitano” di sapere chi siano veramente queste aziende. Per decontaminare Fukushima è ben accetta anche la mafia.
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