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L’aviaria non si ferma

15 Aprile 2013

 
 

THE ASIAN OBSERVATORY
PECHINO – Le autorità cinesi hanno segnalato 11 nuovi casi di influenza aviaria, il virus è stato riscontrato nella provincia centrale di Henan e nella capitale Pechino. Il numero di casi del ceppo H7N9 è salito a 60. Altre due persone sono morte.
Le autorità ritengono che il virus si stia diffondendo attraverso il contatto diretto con pollame infetto. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha detto che non vi è ancora alcuna prova di trasmissione interumana. Secondo Michael O'Leary, rappresentante dell'OMS in Cina, i casi non sono collegati. Sabato scorso una bambina di sette anni è diventata il primo caso confermato a Pechino del ceppo H7N9. Due nuovi casi sono stati segnalati nella provincia centrale di Henan, mentre gli altri sono stati segnalati intorno a Shanghai, dove il virus ha fatto la sua apparizione nel mese di febbraio. Le due nuove morti annunciate Domenica si sono verificate a Shanghai, il numero totale dei morti sale a 13. Fino ad ora non ci sono casi segnalati fuori dai confini cinesi. Diciannove persone che hanno avuto contatti con le due nuove vittime in Henan non hanno mostrato segni di infezione. Esperti sanitari internazionali hanno elogiato la Cina per la sua trasparenza nel riportare le notizie sulla diffusione del virus, in netto contrasto con la gestione dell’epidemia di SARS nel 2003, quando furono infettate 8096 persone e ci furono 744 morti.

THE ASIAN OBSERVATORY

 
 
 
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