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Ecco la “Ragazza cinese” della pittura di Tretchikoff
10 Maggio 2013

Monika Pon-su-san nel quadro di Vladimir Tretchikoff (a sinistra) e ora (a destra).

In breve:

  • Il quadro è stato dipinto nel 1950 a Città del Capo (Sud Africa)

  • Spesso è conosciuto col nome "The green lady" (La donna verde)

  • Monika Pon-su-san è la protagonista del quadro

  • Ha posato per Tretchikoff quando aveva 17 anni

  • Tretchikoff l'ha notata mentre lavorava nel negozio di famiglia

  • Terminato il liceo si è sposata e ha avuto 5 figli

  • Non ha mai posato per altri artisti

  • Il quadro è una seconda edizione, la prima (con una differente modella) è andata distrutta

  • Il quadro è stato venduto per 982.050 sterline alla casa d'aste Bonhams a Londra il 20 marzo 2013

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All'inizio di quest'anno il ritratto intitolato “ragazza cinese” di Vladimir Tretchikoff, il re del kitsch, è stato venduto per quasi 1 milione di sterline (1,2 milioni di euro) in un'asta a Londra. La modella, Monika Pon-su-san, protagonista di uno dei quadri più riprodotti nella storia dell’arte, ricorda la sua esperienza con il pittore.
Un giorno, nel 1950, uno sconosciuto dai capelli ricci entrò nella lavanderia di mio zio, a Città del Capo, dove lavoravo. Se ne stava lì seduto per tutto il tempo, per prima cosa servì un cliente, lui aveva sempre gli occhi fissi su di me, non smetteva di guardarmi. Parlò solo quando restammo soli insieme nel negozio. “Ciao!” mi disse. “Sono Tretchikoff. Mi piacerebbe dipingerti.” In quel tempo Vladimir Tretchikoff non era molto famoso, ma per caso avevo letto di lui su un giornale proprio il sabato prima. Ero un po’ nervosa, ma risposi di sì. Quando ebbi finito di lavorare, mi prese per il braccio e mi portò alla sua casa. Mi diede una veste di sua moglie da indossare. Era uno chiffon di seta, molto bello, proprio una bella veste. Non era gialla come nel dipinto, questa è stata una sua invenzione. Molta gente mi chiede:  “Cos'è quello sguardo così severo che avevi sul tuo viso; Che cosa stavi pensando?” E io rispondo sempre: “Beh sai, una persona si stanca quando deve stare seduta per ore solo a guardare.” Per tutto il tempo pensavo alla vita di Tretchikoff. Lui aveva avuto una vita molto sfortunata, durante la guerra era stato su una barca per tre settimane senza cibo, dopo che la sua nave era stata bombardata. Poi fu imprigionato dai giapponesi. Aveva perso il contatto con la moglie e la figlia. Pensando che fossero morte iniziò a frequentare un’altra donna, ma non erano morte, e il destino volle che se  erano andate a Città del Capo, proprio dove andò anche lui. È così che sono potuti tornare di nuovo insieme.

 
 

Mi piaceva molto. Era un uomo divertente, ridevamo sempre molto. In tutto, mi pagò sei sterline e cinque scellini per il lavoro. Aveva una classe con circa 20 alunni. Posavo tutto il tempo per lui e anche gli studenti potevano vedermi, ma non mi fu mai permesso di vedere il dipinto. Gli chiesi: “Come hai intenzione di chiamarlo?” Mi disse che un nome gli sarebbe venuto in mente in futuro. Fu solo alla fine delle sei o 10 settimane, non mi ricordo esattamente quanto tempo ci volle, che inaugurò durante una notte la sua mostra e rivelò il nome: Ragazza cinese. Pensai che fosse un quadro molto ordinario. E quando vidi il dipinto ero così scioccata. Pensai di sembrare a un mostro di un film dell'orrore. Feci una brutta faccia e dissi: "Wah! Faccia verde!" Subito la gente iniziò a riconoscermi. Mi ricordo di essere andata a un supermercato e una donna gridò: “Guardate questa ragazza! Sembra proprio quella della pittura!” Decisi che dovevo acquistarne una stampa. Passò un po’ di tempo e poi andai da lui, Tretchikoff mi disse che aveva finito tutte le stampe, così mi diede quella che aveva esposto a Londra quando era in tour. Ce l'ho ancora nel mio salotto.

 
 

C'era un quartiere a Città del Capo, pieno di artisti. Un uomo, che viveva al piano terra dello studio di Tretchikoff, era uno scultore e un giorno chiese a Tretchikoff: “Posso prendere in prestito la tua modella” Voleva fare un bronzo del mio viso. Ma Tretchikoff rispose: “Certo che no!” Ebbi tante offerte per posare come modella, ma, stupida io, mi sposai e ebbi figli, così quella fu l’unica mia esperienza. Non avevo più tempo per socializzare con cinque figli a cui badare, così persi l’attenzione degli artisti di Città del Capo. Le offerte smisero di venire.

 
 

Sono molto delusa per aver perso l'asta che si è svolta di recente. Le mie figlie mi hanno detto: “La pittura è stata venduta! Il dipinto è venduto!” Quando ho scoperto che era stata battuta per 1 milione di sterline, sono sobbalzata! Tutti sono affascinati da quel quadro. Non so per quale motivo veramente. Una delle mie figlie, la seconda più giovane, che mi rassomiglia molto, mi ha detto: “Vorrei avere un sacco di soldi e poi vorrei comprare quel quadro e tenerlo per sempre nella mia casa.” Quando mi è stato chiesto da un giornalista se avrei permesso ad un altro artista di dipingermi in questo momento, ho risposto: “No... ma se Tretchikoff fosse vivo, gli avrei permesso di dipingermi di nuovo.”
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