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Con la Cina in mente, il Giappone costruisce un porto su un atollo lontano
23 Marzo 2013
THE ASIAN OBSERVATORY
Desolato, remoto e quasi interamente sotto la superficie dell’oceano. È l'atollo Okinotorishima. Si trova a 1700 chilometri a sud di Tokyo ed è la sede di un progetto di costruzione di un porto per un valore di 75 miliardi di yen (780.000 mila dollari).
L'obiettivo dichiarato del ministero dei trasporti è quello di estrarre le risorse nei fondali marini circostanti, tuttavia potrebbe essere intesa come un avvertimento alla Cina, che recentemente sta cercando di indebolire il controllo del Giappone sulla zona economica esclusiva intorno alle isole tropicali. L'atollo di Okinotorishima, che si estende per 4,5 km da est a ovest e 1,7 km da nord-
Solo due isolotti dell’atollo -
I fondali intorno a Okinotorishima sono ricchi di nichel, cobalto, platino e altri elementi metallici.
Il ministero dei trasporti giapponese ha stimato che l'estrazione di risorse naturali nella zona economica esclusiva intorno all'atollo produrrebbe profitti per 116 miliardi di yen.
Non tutti sono d’accordo, alcune ricerche dimostrano che la concentrazione di materiali non sia così alta da giustificare un investimento governativo così ingente. Secondo gli osservatori, il vero obiettivo del governo è quello di consolidare il controllo del Giappone sopra i 400.000-
La Cina sostiene che Okinotorishima è solo un "scoglio" e quindi la zona economica esclusiva non può essere applicata. Numerose navi cinesi per la ricerca marina si inoltrano, senza il permesso del Giappone, intorno Okinotorishima. Nel mese di aprile 2012, tuttavia, la Commissione sui limiti della piattaforma continentale, un organismo internazionale, ha stabilito che Okinotorishima è un’isola.
THE ASIAN OBSERVATORY